La psicosomatica ed in particolare la Psicosomatica Olistica sta affermandosi sempre più come uno dei riferimenti più importanti sia a livello di psicoterapia e counseling, sia come approccio ad una conoscenza del sé.
Ancora negli anni 70/80 era facile incrociare battute fra le persone che si riferissero ad atteggiamenti, comportamenti o affezioni che indicassero un deficit o un malessere che potesse essere preso in giro con certi termini che alludevano alla psicosomatica in modo deridente. Anche la medicina tradizionale ha faticato considerevolmente e fatica ancora in certi casi ( si veda il continuo e inarrestabile uso degli antibiotici per mali di poco conto) a prendere atto che emozioni, psiche, sentimenti, stress giocano un ruolo fondamentale nell’ affiorare di disturbi di vario genere.
Le resistenze sono ancora molte e abbastanza sostenute dalla spinta di colossi farmaceutici che mirano naturalmente ad un uso di medicinali piuttosto che ad un intervento che non tolga semplicemente il sintomo, ma avvii una terapia risolutiva di tipo psicologico. Basti pensare che la Provincia di Lucca è una delle 10 zone d’Italia dove ancora si fa largo uso di soluzioni in pasticche per la psiche favorendo di fatto “facili” soluzioni che eliminano il sintomo, ma non curano, anzi semmai avviano percorsi di dipendenza pericolosi anche perché spesso cedono al fai da te del paziente di turno.
Tale atteggiamento è inutile dire che metta la società in serio pericolo poiché trasmette consuetudini negative e rende più difficoltose le relazioni sia professionali che sociali, poiché allontanano consapevolezza, attenzione alla persona, cura della propria crescita personale.
La PNEI (Psicologia Neuro Endocrino Immunologica)
Parlare di Psicosomatica PNEI e di POP (Psicologia Olistico Psicosomatica) significa creare un rapporto strettissimo fra ricerca medica, biologica, neuroscientifica, fisiologica, psicologica, psicoterapica e filosofico/spirituale. Un rapporto indissolubile fra il Sé/Io ed il tutto.
Dalla psicosintesi di Assagioli, agli studi di Reich e di Bohm (noi siamo la coscienza di tutte le nostre informazioni della nostra unità vivente e interconnessa con tutto l’esterno) si aprono le porte a un cambio di paradigma scientifico e filosofico: “dal modello dicotomico di stampo cartesiano che vede corpo e mente, corpo e coscienza come due realtà divise, al modello “coscienza unitaria”, che si fonda su una visione unitaria dell’essere umano e della vita.
La PNEI, letteralmente psicologia-neuro-endocrino-immunologica, studia il modo in cui il sistema psichico, il sistema nervoso (neurologia), il sistema endocrino e l’azione immunitaria sono tra loro interconnessi e come funziona la loro reciproca interazione. Questo concetto di base sta alle fondamenta di questa visione scientifica e sostiene il concetto dell’individuo come sistema unitario: non si può più vedere un sistema vivente come la somma delle parti, ” un sistema aperto in interazione con l’ambiente” (Silvia Ghiroldi, Il counseling in psicosomatica olistica PNEI).
L’individuo è visto come un sistema psicosomatico perché è visto nella sua complessità e globalità (olistico): nell’interazione dei diversi sistemi che lo caratterizzano a livello biologico e fisiologico e nell’interazione dei diversi piani psico-corporei, il piano somatico, quello emotivo, quello cognitivo e quello relazionale. Infatti nella visione della Psicosomatica olistica PNEI l’individuo è visto come.
Quindi, la Psicosomatica olistica PNEI, sostiene che l’essere umano è un sistema aperto dove il piano biologico, psicologico e sociale si influenzano vicendevolmente (modello biopsicosociale) in un’interazione sistemica funzionale. In più, rispetto alla “teoria dei sistemi” l’approccio POP introduce la coscienza, come unità fondamentale che governa l’intero sistema.”
La POP (Psicologia Olitico Psicosomatica)
Tutto ciò ci porta a conclusioni ancora più vaste in cui la divisione fra ciò che siamo e ciò che materialmente ci circonda non sia più così netta “il campo dell’elettrone è fisicamente interconnesso con l’ambiente, ed è influenzato da tutto ciò che lo circonda”, in pratica l’elettrone ha una sua qualità mentale rudimentale che aumenta le proprie informazioni e quelle altrui, anche di esseri umani che interagiscono con altri esseri umani.
Tutta la materia e la “non materia”, è intessuta in una sorta di coscienza globale. Tutto ciò si inserisce in una visione che chiaramente modifica sensibilmente il nostro modo di vedere e percepire le cose, aumentando le possibilità di capire che il campo di influenza cui siamo sottoposti sia infinito, ma che si riduce se sempre più approfondiamo la conoscenza di noi stessi e di come funzionano le nostre azioni/reazioni in termini di rapporti con l’esterno che continuamente cambia come cambiamo noi stessi.
Tale ricerca può ampliare la comprensione del Sé, ridurre fortemente le occasioni di stress, facilitare le relazioni con gli altri, affinare la nostra sensibilità, aumentare il nostro essere centrati e consapevoli, riducendo fortemente le possibilità che il nostro sistema immunitario possa andare in tilt rendendoci più fragili.
La considerazione che siamo tutti parte di un sistema unitario interconnesso può facilitare la nostra considerazione verso gli altri e aumentare enormemente la sensibilità verso ciò che magari abbiamo considerato alieno e diverso da noi. Tale indagine è facile ci porti a scoprire anche i nostri “poteri” personali e i talenti che spesso sono rimasti al passo affogati nello stress e in una materialità spesso fine a se stessa.