27 ottobre, 24 novembre, 15 dicembre 2019 dalle ore 9:30 alle ore 18:30
Il Corpo ci Parla
I tessuti mantengono la memoria dei traumi e il Rilascio Fasciale permette al corpo di riadattarsi a una nuova postura più comoda.
Corso pratico/teorico di Rilascio Fasciale condotto da Elena Caniparoli
Rilascio Fasciale: origini e concetti
Ward ha affermato che le origini osteopatiche dello srotolamento non sono chiare; comunque, le sue procedure sono state descritte per decenni da molti terapisti osteopati. La maggior parte delle tecniche manipolative indirette, come lo srotolamento, sono basate sul concetto comune che il ruolo del medico è quello di incoraggiare l’attività correttiva o i meccanismi fisiologici dell’omeostasi.
In qualche riferimento, la dott.ssa Viola M Frymann, un medico osteopata, viene ritenuta l’iniziatrice della tecnica e colei che ha coniato il termine “srotolamento”. La componente dello srotolamento fisico facente parte del rilascio somato-emozionale (che usa lo srotolamento fasciale per accedere alle emozioni del paziente e ha a che fare soprattutto con le manifestazioni fisiche di un trauma emotivo) è basata sul lavoro della dott.ssa Frymann. Sills ha preferito il termine “macromovimenti” per descrivere il processo in cui il corpo di un paziente effettua movimenti ampi.
In genere, nella letteratura riguardante il lavoro sul corpo, lo srotolamento viene spiegato come basato sul semplice principio della capacità del corpo di auto-correggersi in seguito a traumi meccanici. Ciò significa che lo srotolamento avviene perché i tessuti mantengono la memoria dei traumi e il processo di svolgimento permette al corpo di riadattarsi a una nuova postura più comoda.
Sills ha affermato che i movimenti spesso segnalano il lasciar fluire traumi irrisolti e risposte allo stress “congelato”. In antitesi alla teoria della memoria dei tessuti, Dorko ha suggerito il movimento ideomotorio come possibile spiegazione allo srotolamento fasciale.
Le azioni ideomotorie sono movimenti involontari e inconsci che vengono effettuati da una persona e che possono essere causati da precedenti aspettative, suggestioni o pregiudizi.
L’azione ideomotoria ha due caratteristiche importanti : in primo luogo, la persona non è consapevole di effettuare dei movimenti per cui ne attribuisce la causa a una forza o a un’energia esterne; in secondo luogo, il movimento viene percepito come innaturale, e così le forze esterne vengono generalmente considerate di natura paranormale.
Lo srotolamento fasciale ha luogo quando uno stimolo fisicamente indotto dal terapista provoca un’azione ideomotoria che il paziente percepisce come involontaria. Quest’azione è regolata dal sistema nervoso centrale, che la continua a provocare finché non viene raggiunta una condizione di benessere. Di conseguenza, si può pensare allo srotolamento fasciale come a un processo neurobiologico secondo la teoria del sistema dinamico di auto-regolazione.
Lo srotolamento fasciale può essere usato per “rilasciare” le restrizioni inducendo il corpo, o alcune sue parti, a muoversi con scioltezza. Il Dizionario di Medicina Complementare e Alternativa di
Mosby definisce lo srotolamento fasciale come una tecnica manuale in cui il terapista muove passivamente qualche parte del corpo del cliente, con un feedback costante dato che il paziente
riferisce le sensazioni di movimento.
Comunque, dato che questi movimenti causano effetti evidenti, essi possono essere ripetuti. Secondo Dorko, si può supporre che le attività i cui movimenti si pensa siano causati da forze che
trascendono i nostri sensi, o che vengono definite di natura metafisica, abbiano inizio con un movimento che non è consciamente pianificato.
Docente
Il mio nome è Elena Caniparoli nata a Viareggio nel 1954.
Il percorso personale di crescita è iniziato nel 1994 con la pratica del Tai Chi Chuan il quale mi ha aperto le porte alla conoscenza delle pratiche olistiche e diplomarmi nel 1995 come istruttore di
questa arte orientale. Nello stesso periodo ho conseguito diplomi di Qi Cong Terapaeutico, Master in PNL. U.i. e attivazioni di Reiki di 2° livello e sciamanico di 1° livello.
Successivamente innamorata del lavoro con Costellazioni Familiari inizio la scuola di formazione e dopo tre anni di lavoro personale, con un seminario avanzato mi qualifico nel 2007 come Mediatore Familiare nelle Costellazioni Familiari tendendo gruppi e sedute individuali di crescita. Negli ultimi anni ho ampliato il mio percorso con il diploma di Operatore in Discipline del Benessere e Guida nelle meditazioni di gruppo.
Struttura del corso
Il corso pratico/teorico di rilascio fasciale è stato studiato intensivo in tre giornate di 8 ore così impostate:
- – 1° giornata; verra’ spiegato l’approccio e l’ ascolto della parte trattata della persona richiedente (che puo’ essere in qualsiasi parte del corpo), specialmente per dolori articolari, infiammazioni e contrazioni muscolari o riabilitazioni da interventi chirurgici e/o incidenti, interessante con soluzione immediata per dolori alla cervicale.
- – 2° giornata; nozioni teoriche di PNL e visualizzazioni meditative per il trattamento del trauma emotivo congelato nella parte dolorante della persona .( è noto che il nostro corpo trattiene a livello psicosomatico pesi, dolori e in genere traumi da paure e incidenti e queste emozioni vengono congelate in una o più parti del corpo che nel il tempo si possono trasformare in dolori e infiammazioni).
- – 3° giornata; integrazione a questo lavoro di una tecnica sciamanica dove in stato di meditazione si andrà alla ricerca del proprio animale guida con il quale si cercherà un contatto con l’essenza della persona richiedente e con essa intraprendere un viaggio di guarigione. Nella stessa giornata verranno invitate persone esterne con il quale l’allievo potrà mettersi in relazione e dimostrare quanto appreso durante il corso.
Al termine verrà rilasciato Attestato di Frequenza e monte ore da parte dell’Ass/ne
Orario
- mattino dalle ore 9,30 – 13, 30
- pomeriggio dalle ore 14,30 – 18,30