Si tratta di un percorso a tappe d’intensità sempre crescente, che sostiene una trasformazione alchemica definibile in quattro tappe:
- La condizione di vittima. L’individuo pensa “accade a me”; è in una relazione di vittimismo con gli eventi.
- La condizione di apprendista. L’individuo ha l’impressione che gli eventi accadano per via della propria capacità di portali in essere. Attribuisce grande importanza al proprio potere di visualizzazione e di volontà. È ancora influenzato dai valori del mondo.
- La condizione di veicolo. L’individuo si rende disponibile a farsi canale del divenire. Quello che fa la differenza non è più il quoziente d’intelligenza, ma il quoziente di apertura.
L’individuo raggiunge gli obiettivi in assenza di sforzo e si tratta sempre di traguardi liberi, non influenzati dall’ipnosi sociale e in armonia con la volontà cosmica. A questo livello l’individuo è ispirato, vede ed è guidato.Egli fa ciò che deve. Ciò che vuole e ciò che deve, infatti, coincidono a questo livello. È nell’eudaimonia. La parola “eudaimonia” significa essere in compagnia di un buon daimon, un buon spirito guida, per gli antichi eudaimonia era sinonimo di felicità.
- La condizione di non dualità. Questo è lo stato in cui la morte è la vita sono riunificate in un unico, libero atto di consapevolezza che vede la morte e la vita come due dimensioni distinte ma non separate, la paura è vinta, la sofferenza recisa alla radice, libertà.
Ciascuno di noi è in missione in questo mondo, ognuno ha un compito. Questo compito comporta sempre di lasciare un segno, un ricordo d’amore del proprio passaggio, e manifestare bellezza, che, in natura, è l’espressione dell’amore che unisce fra loro tutte
le cose.
Bellezza è essere se stessi fino in fondo, è darsi alla propria missione con totale dedizione, amare a tal punto quello che si fa che non vi possono essere distrazioni: essere nel flusso dell’azione con piena concentrazione e presenza mentale
L’ikigai riguarda anche la capacità di vivere nel flusso dell’abbondanza, così come l’eudaimonia, per gli antichi, riguardava, tra i vari aspetti della felicità, l’essere finanziariamente liberi e agiati.
Due sono i flussi dell’ikigai:
• Il cosiddetto “flow dell’attenzione concentrata e del piacere in ciò che si fa” perché concerne la nostra principale passione.
• Il “flow dell’abbondanza”, il flusso dell’abbondanza, che non riguarda solo il denaro, ma anche la creatività, le relazioni, le amicizie, l’amore.
Tutte le possibilità della tua esistenza sono già in te, devi solo scoprirle, il divenire non accade nel tempo, è la scoperta di ciò che siamo.